SPASULATI BAND
“KILOMETRANDO” – (Mk RECORDS/VENUS) 2009
TRACK LIST
THE BANKA
LA KARTA
KILOMETRANDO
THIKEN E BáRKUN
RENCONTRE
RENCONTRE DUB
NDëSE NGE DI
OJ Ná
UN ALTRO GIORNO
I’M HAPPY
NGá KëTù
MONAKELLA
Ricevo, dal mio solerte postino, un pacchetto sul quale c’è in bella mostra il logo dell’ormai sempre più conosciuta etichetta calabrese Mk Records.
I precedenti lavori ricevuti mi avevano lasciato sempre piacevolmente impressionato per la capacità di riuscire ad avere una direzione ben precisa nonostante l’eterogenea proposta dei tre cataloghi (Stop-Think-Play) marchiati MK Records.
Il disco che mi ritrovo tra le mani è della Spasulati Band, una band di origine calabrese ma appartenente alla popolazione Arbëreshe (con questo termine si definisce una popolazione di lingua albanese che vive nell’Italia meridionale e vi si stabilì tra il XV e il XVII secolo dc); tra le collaborazioni illustri : Tonino Carotone e la mano sapiente di Madaski ai “cursori di produzione”.
Kilometrando è un disco “militante”, nel modo in cui si può essere militanti oggi giorno : senza grosse pretese e con tranquillità. Quel nuovo modo pacato di dissentire senza alzare molto la voce, come da insegnamenti “democratici” degli ultimi tempi.
Kilometrando e’ anche il titolo del primo singolo, che vede la collaborazione di Tonino Carotone. Dalla denuncia dell’usura (The Banka) o quella dell’ignoranza cieca del razzismo (Ndëse nge di) passando per quella del lavoro nero che tinge di scuro le giornate di chi nella vita è felice (I’m happy) o quella delle azioni della chiesa rispetto ai suoi propositi (Monachella).
Kilometrando si presenta come un salto continuo tra le cose piccole e grandi della vita: c’è spazio per raccontare dell’importanza del rispetto della natura (La Karta) e del tema del viaggio come essenza della vita umana (Kilometrando). Fino ad arrivare alla poesia di alcune tristi giornate d’autunno (Un altro giorno) o a quella dei racconti di una nonna (Oj nà).
Passando poi al racconto senza tempo della storia dell’emigrante che non perde mai le sue origini (Ngà këtù). Oppure alla descrizione dell’eternità di certi incontri speciali che, anche se durano un attimo, restano per sempre (Rencontre), o a quella dei detti popolari che non sentono il peso del tempo che passa (Thiken e bàrkun).
Un percorso fanciullesco e ricco di quella affascinante superficialità di chi vede le cose da lontano, in maniera distaccata e un po’ ingenua.
Mentre il disco scorre e guardo nel vuoto, come spesso mi accade quando ascolto, resto colpito dal drumming preciso, funzionale e “gustoso” presente in tutti i brani; mi affretto a leggere i credits : Batteria – Maurizio Mirabelli. Il nome non mi è nuovo e dopo una piccola ricerca, ecco svelato il “mistero”; Mirabelli nel 2004 vince il “PERCFEST” (MEMORIAL NACO) Concorso Internazionale di Laigueglia in Liguria.
Kilometrando è un disco semplice con pochi picchi compositivi ma che segue un percorso tra modernità e tradizione per dipingere in musica scorci di vita quotidiana, pensieri e immagini raccontati dal ritmo trascinante e fine di Mirabelli che impreziosisce un disco tutto sommato discreto.
{jcomments on}