Alatri in Blues 2009
Giunto alla terza edizione, la manifestazione “Alatri in Blues” rimane uno dei festival più gettonati in termini di qualità della musica offerta e degli artisti presentati. Nata nel 2007 la rassegna ha sempre regalato nomi di grosso livello internazionale, senza smentirsi anche in questo 2009. Come per gli anni passati, anche quest’anno l’Alatri in Blues ha affiancato il “Colfelice Blues Festival”, altra rassegna musicale organizzata dall’Associazione culturale “Pro Arte et Musica”, conferendo alla rassegna quel tocco di professionalità ed esperienza necessaria alla buona riuscita di ogni progetto di alto livello. Proprio grazie a questa collaborazione e alle idee sempre innovative, si è deciso di svolgere la manifestazione del 2009 su un unico palcoscenico preferendo, come location, la città di Alatri che, grazie ai suoi spazi e alla sua importanza storica, ha conferito una cornice degna dei migliori festival nazionali.
Alatri è, infatti, un centro turistico apprezzato in tutto il mondo, attrezzato per raccogliere grosse quantità di turisti grazie anche alla sua vicinanza al capoluogo di provincia e alla città termale e turistica di Fiuggi.
Come confermato dall’amministrazione locale e dalla stessa organizzazione “tale manovra rientra nell’attuazione di quella politica di valorizzazione del territorio e dei monumenti della città di Alatri con la pretesa di contribuire notevolmente allo sviluppo del settore turistico-commerciale proprio dove si avverte un calo di presenze nei luoghi in cui il turismo è economicamente vitale poiché, la pubblicità effettuata su larga scala, richiama un notevole numero di appassionati e di critici musicali.”.
Per noi della AMD communication, e nella fattispecie della webzine www.planet-drum.com, è stato un onore poter collaborare, in qualità di media partner, intervenendo oltre che attraverso la rivista anche a livello territoriale. L’alta affluenza di pubblico nei due giorni del festival e la massiccia presenza dello stesso nella serata conclusiva (come mostrano le foto in questo articolo ndr) sono stati l’evidenza dell’ottimo lavoro svolto da tutta l’organizzazione. In soli due anni il festival è riuscito a creare un interesse di massa grazie alla presenza di artisti di valenza internazionale, con grande stupore da parte della stessa amministrazione comunale e in particolare dell’assessorato alla cultura, orgogliosi di presenziare un evento di tale importanza.
L’Alatri in Blues ha aperto il primo dei due giorni con la Demian band per poi concludere la serata con Joe Bowie’s Defunkt, apprezzato artista di fama mondiale che insieme alla Defunkt band ha suonato sui maggiori palchi internazionali per oltre 25 anni.
Il giorno successivo è toccato al poliedrico Marco Minnemann, batterista tedesco considerato tra tra i migliori al mondo dotato di capacità tecniche fuori dal comune. I suoi metodi didattici lo hanno reso famoso in tutto il mondo e sono stati adottati in molte scuole di musica, mostrando ciò che lui riesce a fare dietro una batteria e che si riteneva fosse impossibile prima del suo avvento.
A serata inoltrata è stata la volta della Mike Stern Band (con alla batteria uno strepitoso e innamorato Dave Weckl). Mike Stern, chitarrista bostoniano tra i più ricercati al mondo, è stato affiancato da eccellenti musicisti quali, Tom Kennedy al basso (fedele compagno di lavoro dello stesso Dave Weckl nella DW band), Bob Franceschini al sassofono e Dave Weckl alla batteria. Eccellenti le performance di questi artisti, così come eccellente è stata la risposta del palco, dell’acustica e di tutto il pubblico presente.
Ma la nanifestazione è stata anche una vera fiera dello strumento musicale. La Piazza di Santa Maria Maggiore, oltre che per bellezza, ha stupito per la sua eccellente acustica, un palco delle grandi occasioni (per questo e non solo devo e voglio complimentarmi con Fabio e Jacopo Coretti per l’eccellente organizzazione), stand espositivi che hanno accolto alcune delle più importanti realtà imprenditoriali italiane, dalla Stocco Drums alla Drums Line, dalla X-Drum alla Vibe Drums, dalla Bunker Drum alle molte altre aziende presenti (tra le quali spiccava anche lo spazio espositivo di Planet Drum coordinato dall’impagabile collaborazione di Roberto Pirami e Alberto Croce) che hanno permesso la buona riuscita di una manifestazione completamente gratuita.
L’Alatri in Blues è stato un successo e speriamo che altri possano continuare sulla falsariga per offrire al pubblico italiano sempre più eventi simili e di grande interesse culturale.