FIVE FOR GROOVE
FIVE FOR GROOVE: il nome della band rende al meglio l’idea di musica energica e “groovey” del quintetto composto da musicisti che conoscono bene il proprio mestiere: Cristiano Micalizzi alla batteria, Mario Guarini al basso, Massimiliano Rosati alle chitarre, Salvatore Mufale alle tastiere e Donato Sensini ai sax.
In quest’album di debutto troviamo 11 brani originali di cui 3 scritti dal compositore Franco Micalizzi e la cover di That Girl di S. Wonder; le altre canzoni sono state scritte dalla band, e questo sta a sottolineare il grande affiatamento tra loro, componente fondamentale per un gruppo che mira ad essere uno dei punti di forza della musica funk/soul in Italia.
FIVE FOR GROOVE
FIVE FOR GROOVE: il nome della band rende al meglio l’idea di musica energica e “groovey” del quintetto composto da musicisti che conoscono bene il proprio mestiere: Cristiano Micalizzi alla batteria, Mario Guarini al basso, Massimiliano Rosati alle chitarre, Salvatore Mufale alle tastiere e Donato Sensini ai sax.
In quest’album di debutto troviamo 11 brani originali di cui 3 scritti dal compositore Franco Micalizzi e la cover di That Girl di S. Wonder; le altre canzoni sono state scritte dalla band, e questo sta a sottolineare il grande affiatamento tra loro, componente fondamentale per un gruppo che mira ad essere uno dei punti di forza della musica funk/soul in Italia.
La caratteristica principale della musica è la forte energia che sprigiona dalle note ma al tempo stesso si nota anche la presenza di un gusto raffinato che dà ai brani maggiore spessore: non si parla solo di musica suonata bene ma anche della particolare cura che la band ha prestato alla parte compositiva, cosa che di solito i gruppi strumentali lasciano da parte preferendo virtuosismi fini a sè stessi. Questo è indice di una maturità artistica che va oltre le note.
I brani sono guidati da un sax sopra le righe, i suoi temi scorrono fluenti e sono sostenuti da una potente e raffinata sessione ritmica e impreziositi da tastiere e chitarre che ricamano con molto gusto le tessiture armoniche. L’interplay dei cinque musicisti è molto forte, ognuno trova il suo spazio ma è sempre al servizio della canzone. I suoni sono puliti e distinti, ma un’esibizione live è sicuramente più indicata per apprezzare al massimo la musica: si sente che le tensioni, i colori e le dinamiche sono contenuti a forza nel cd, e certamente un concerto ha un effetto più dirompente che un semplice ascolto allo stereo, è musica creata per essere ascoltata dal vivo.
Le canzoni sono ben amalgamate tra loro, hanno tutte la stessa identità e risultano molto omogenee; vengono arrangiate allo stesso modo senza troppe sovraincisioni, magari dando l’impressione di essere tutte uguali. Questa però è una scelta dettata dal dare un’impronta più live e un unico stile alla band senza variare troppo la personalità musicale che altrimenti rischierebbe di risultare vaga.
Nel disco troviamo molte chicche che fanno gola ai bassisti: M. Guarini ci regala grooves granitici sui quali ogni musicista sognerebbe di suonarci sopra. Lo slap regna sovrano, il tocco è potente e le note scorrono con molta efficacia dando dimostrazioni di grandi proprietà tecniche e padronanza. In ogni brano possiamo trovare spunti stimolanti tra i vari riff (da vedere come gioca con le corde aperte), uso degli accordi e fill, senza contare la leggerezza del suo suono fretless nella 6′ traccia e le sue frasi molto melodiche.
Le note usate nei fraseggi si sposano benissimo con le armonie, escono e rientrano negli accordi a piacimento. Da notare inoltre la sua profonda conoscenza del genere dato che ne è appassionatissimo: infatti possiamo scoprire le sue influenze come ad esempio RHCP e Jamiroquai. Una lezione per tutti i bassisti è quella di notare come per Guarini sia chiarissimo il ruolo del basso in una band: costante motore dei brani ma anche strumento che sa ritagliarsi momenti di libertà in cui cambiare note o riempire gli spazi lasciati dagli altri strumenti; questa è una qualità che si acquisisce dopo molta esperienza. La cosa importante per un musicista è quella di sapere come e dove agire, evitando di cadere nell’errore di fare troppe cose senza ascoltare gli altri; infatti in questo disco il basso riesce a supportare armonie e ritmica senza sforzo, cooperando benissimo con il resto della band.
La chitarra invece è l’altra colonna dei brani, troviamo prevalentemente ritmiche che vanno ad incastrasi molto bene con il basso usando voicings degli accordi perfettamente in stile col genere, oltre alle note taglienti e suono secco e preciso che completa la ritmica della band. Nei soli si nota una grande maestria nel volare sopra gli accordi, le influenze fusion di Rosati gli permettono di creare frasi con scale alterate e sostituzioni che danno al brano differenti sfumature: una firma personale, insomma, ricca di gusto.
In definitiva il disco è un ottimo prodotto, e non poteva essere altrimenti considerando lo spessore dei musicisti che da anni sono una realtà della musica del nostro paese; vantano collaborazioni con moltissimi artisti di alto livello tra cantanti, compositori e arrangiatori di fama nazionale e internazionale. L’esperienza accumulata nel corso delle loro carriere ci regala musica di elevata fattura, musica che ricalca con molta fedeltà il funk che grandi artisti come J. Brown, H. Hancock e Tower of Power (tra i tanti) hanno reso grande. Le influenze del disco abbracciano un vasto periodo storico di questo genere musicale, dai primi accenni degli anni ’60 fino alle più moderne versioni; un riassunto, insomma, di quello che il funk è stato nella storia della musica.
Per informazioni sui musicisti e concerti andate sul sito www.fiveforgroove.com.
Buon ascolto!
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